COME SCATTA LA SCINTILLA?

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Teresa Colaiacovo - COME SCATTA LA SCINTILLA?

“…La sovranità, in una relazione, non è di nessuno dei suoi componenti singolarmente preso, ma della relazione stessa…”

Benedetto Croce, Etica e politica

Da qualche mese conduco un gruppo di supporto psicologico per donne che hanno avuto relazioni disfunzionali.

Il gruppo è composto da 13 donne di età compresa dai 35 ai 65 anni.

Risuona forte tra i membri del gruppo la domanda: “cosa fa scattare la scintilla?”

Interessante a questo proposito  è stato lo studio sulle relazioni romantiche di Jolink e colleghi (2023) che  hanno recentemente condotto una ricerca che provasse a rispondere alle suddette domande.

Il loro studio prevedeva di monitorare gli studenti universitari single mentre incontravano nuove persone durante il loro primo semestre al college, con lo scopo di vedere se avrebbero avuto maggiori probabilità di formare relazioni quando la loro interazione iniziale avesse incluso o meno comportamenti che promuovono la connessione e l’affiliazione.[1]

Sono state le risposte a questa domanda:

  • LE RISATE CONDIVISE: la premessa è quella di vedere il mondo allo stesso modo dell’altra persona e, in questo senso, promuovono sentimenti di somiglianza. Non a caso, l’umorismo risulta essere un fattore molto importante nella scelta del partner: come emerso da diverse ricerche, le persone preferirebbero avere relazioni con chi è capace di far divertire perché ridere facilita la relazione [2]
  • LA GRATITUDINE: questa rappresenta  una sorta di “segnale”, perché è probabile che qualcuno che esprime gratitudine sia più consapevole e reattivo, aspetti importanti presenti in un potenziale partner e all’interno di una relazione. La gratitudine, di fatto, prevede un elevato grado di consapevolezza delle cose buone che accadono poiché riconoscere e sentire l’impatto positivo che gli altri hanno sul nostro benessere fornisce una chiara indicazione del valore di determinate relazioni.
  • TOCCO AFFETTUOSO: promuove sentimenti di intimità e connessione. Uno studio recente  ha indagato il diverso impatto di un tocco affettuoso o di uno neutro nel ridurre l’esclusione sociale, riscontrando risultati positivi solo per quanto riguarda il primo. In questo senso, viene ribadita l’importanza della prossimità fisica con l’altro per instaurare una connessione.

I risultati dello studio rivelano che, durante il primo semestre del college, ciascun partecipante ha riportato una media di 4-5 interazioni con potenziali partner. Non tutte però si sono trasformate in una relazione. Alla fine del semestre, infatti, il 61% dei potenziali partner dei partecipanti sono diventati effettivamente amici e il 57% dei loro interessi romantici sono divenuti vere relazioni sentimentali. Sulla base di questi risultati, come previsto dai ricercatori, è possibile concludere che tutti e tre i comportamenti target erano correlati all’interesse a vedere e interagire di nuovo con la persona appena conosciuta: quando le persone ridevano con qualcuno, si sentivano più simili a loro; quando la nuova persona ha espresso gratitudine, i partecipanti l’hanno percepita come più reattiva; infine, quando il partecipante ha toccato l’altro in modo affettuoso, riferiva di aver sentito una maggiore intimità. A lungo termine, gli autori dello studio hanno anche scoperto che i partecipanti avevano maggiori probabilità di formare relazioni di qualità con le persone che avevano riferito essere interessate a rivedere, suggerendo in questo modo che le interazioni caratterizzate da risate condivise, gratitudine e tocco affettuoso aiutano a far scattare la scintilla, a catalizzare sulla base di questa le interazioni future e, in ultima analisi, a creare delle relazioni.[3]

Veronica (nome di fantasia) esclama, dopo aver letto la ricerca: “ io ho solo bisogno di uno normale, non mi importa che faccia ridere, l’importante è che non mi faccia piangere…”

Sapere cosa non si vuole dall’altro e con l’altro può essere un primo passo.

Propongo  alle partecipanti , durante il setting, di scrivere una lista: cosa voglio prendere dall’altro e cosa voglio dare all’altro…

Concludo questo incontro dando alle partecipanti una frase:

“como posso sapere se questa relazione è quella buona?

Una relazione è buona quando l’altro ti rallegra la vita senza inchiodarti alla sua croce…”[4]


[1] JOLINK, T. A., & ALGOE, S. B. (2023). What Happens in Initial Interactions Forecasts Relationship Development: Showcasing the Role of Social Behavior. Social Psychological and Personality Science. Advanced online publication.

 

MARIANA VON MOHR, LOUISE P. KIRSCH, AIKATERINI FOTOPOULOU. (2017) The soothing function of touch: affective touch reduces feelings of social exclusion. Scientific Reports, 7 (1). DOI: 10.1038/s41598-017-13355-7

[3] M.VON MOHR, L. P. KIRSCH, A. FOTOPOULOU (2017) The soothing function of touch: affective touch reduces feelings of social exlusion

[4] A. JODOROWSKY., Metaforismi e psicoproverbi

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