Chi sono io? tra disforia di genere e bisogno di una nuova trama

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Teresa Colaiacovo - Chi sono io? tra disforia di genere e bisogno di  una nuova trama

“Una volta si diceva il peggio è passato, la vita è tornata alla normalità. Oggi quale può considerarsi una vita normale?” A.TOTA

Danilo ha 43 anni ed ha un negozio di scarpe (nomi e dettagli sono frutto di fantasia) inizia un percorso psicologico perché (riporto in corsivo le sue parole): “non so più chi sono, ho capito che la mia vita è una stronzata su tutti i fronti…”

Visto che da un punto dobbiamo iniziare gli chiedo: “ come la definirebbe sua mamma?”

Mi dice: “un bravo ragazzo..” gli chiedo come lo definirebbe suo padre e mi dice: “un figlio strano”.. passiamo agli altri significativi: fratello e un amico stretto e mi dice: “mio fratello direbbe che sono un cretino e il mio amico direbbe che sono asociale..”

Gli chiedo se lui sente di aggiungere altro a queste definizioni e mi dice: “forse direi omosessuale..”

Nel raccontarmi di sé emerge che Danilo quando è a casa da solo indossa abiti femminili e si fa chiamare dagli amici virtuali Daniela.

Odia gli abiti da uomo e odia il suo vestirsi da donna e mi dice: “posso guarire?”

Daniela è presente da quando aveva 22 anni, anche se prima, mi dice, non frequentava uomini… dice: “ero felice anche solo indossando questi vestiti e truccandomi…poi negli ultimi 8 anni ho deciso di frequentare uomini sia virtuali che reali, non riesco a resistere…”

Gli chiedo cosa sia accaduto 8 anni fa e mi dice: “ ho solo capito che odiavo me uomo e che era tutta una recita ed avevo bisogno di essere trattata come una donna e vista come tale..”

La disforia di genere può essere descritta come una condizione di disagio e persistente sofferenza causata dall’avvertire la propria identità di genere diversa rispetto al proprio sesso biologico.

Alcune persone, ad esempio, si sentono e vivono come una donna pur essendo nate in un corpo maschile. Altre, al contrario, si sentono come un uomo ma sono di sesso biologico femminile. Altre ancora non si sentono di né donna né uomo.

Come si manifesta   

Il disturbo dell’identità di genere causa malessere nei confronti del proprio corpo, percepito come distante ed estraneo. La disforia può comparire sin dalla più tenera età (e cioè già a partire dal secondo anno di vita) per poi sfumare con la crescita o, al contrario, emergere solamente in età adolescenziale o adulta.

Nei bambini il disturbo si manifesta in genere come desiderio di imitare comportamenti (indossare abiti o utilizzare giocattoli) tipicamente ascritti al sesso opposto o come rifiuto di urinare come i coetanei dello stesso genere (per i bambini in piedi e per le bambine sedute). Ancora, i piccoli con disforia possono esprimere disagio nei confronti dei cambiamenti del corpo che avvengono durante la pubertà, oltre a desiderare di avere i genitali del sesso opposto.

Negli adolescenti e negli adulti, invece, il disturbo diventa più cosciente, in quanto l’uomo o la donna avverte con certezza l’incoerenza tra la propria identità di genere e il proprio corpo. Tali sentimenti e sensazioni alimentano in alcuni casi un vero e proprio disgusto verso i propri genitali e un forte desiderio di liberarsi delle caratteristiche del proprio sesso biologico.

Non di rado, inoltre, insorgono ansia e depressione.[1]

Il sesso e il genere non sono la stessa cosa, e devono essere considerati clinicamente come caratteristiche distinte. La terminologia relativa a sesso e genere comprende:

Sesso, genere, e identità

Il sesso e il genere non sono la stessa cosa, e devono essere considerati clinicamente come caratteristiche distinte. La terminologia relativa a sesso e genere comprende:

  • Sesso: definito dai tratti abitualmente utilizzati per distinguere tra maschi e femmine; il sesso si riferisce in particolare ai tratti fisici e biologici che sono fisicamente evidenti alla nascita ed è spesso catturato nelle frasi “assegnato maschio alla nascita” e “assegnato femmina alla nascita”.
  • Identità di genere: un senso interno di essere maschio, femmina, o qualcos’altro, che può o può non corrispondere al sesso di un individuo assegnato alla nascita o alle caratteristiche sessuali.
  • Espressione di genere: abbigliamento, aspetto fisico e altre presentazioni e comportamenti esterni che esprimono aspetti dell’identità o del ruolo di genere.
  • Incongruenza di genere: l’esperienza marcata e persistente di una persona di un’incompatibilità tra l’identità di genere e il genere che ci si aspetta in base al sesso assegnato alla nascita.
  • Disforia di genere: disagio o angoscia correlato a un’incongruenza tra l’identità di genere di un individuo e il sesso assegnato alla nascita.
  • Cisgender: usato per descrivere un individuo la cui identità di genere e l’espressione di genere si allineano con il sesso assegnato alla nascita.
  • Transgender: un termine generico che comprende quelli le cui identità di genere o ruoli di genere differiscono da quelli tipicamente associati al sesso che sono stati assegnati alla nascita.
  • Genere non conforme: descrive un individuo la cui identità di genere o espressione di genere differisce dalle norme di genere associate al sesso che sono state assegnate alla nascita.
  • Genere: descrive un individuo la cui identità di genere non si allinea con un concetto binario di genere, e comprende quelli che si pensano come maschi e femmine, che non passano da un genere all’altro, quelli che si considerano appartenere a un terzo genere o si stare al di fuori del genere. Alcuni si riferiscono a se stessi come non binari rispetto alla loro identità e/o ruolo di genere.
  • Genere non binario: comprende le persone i cui generi sono costituiti da più di un’identità di genere contemporaneamente o in momenti diversi (p. es., i bigender); che non hanno un’identità di genere o hanno un’identità di genere neutra (p. es., agender o neutrois); avere identità di genere che racchiudano o mescolino elementi di altri generi (p. es., poligender, demiboy, demigirl); e/o che hanno un genere che cambia nel tempo (p. es., genero-fluido).
  • Genere binario: una classificazione del genere in 2 categorie distinte di maschio e femmina (un paradigma del passato che non corrispondeva a coloro che non si identificano come maschi o femmine).
  • Transessuali: persone che sono state assegnate al sesso maschile alla nascita e hanno adottato un’identità di genere come donna, indipendentemente dal fatto che abbiano subito o meno una transizione medica di genere.
  • Transmen: persone a cui è stato assegnato alla nascita il sesso femminile e hanno adottato un’identità di genere maschile, indipendentemente dal fatto che abbiano subito o meno una transizione di genere medica.
  • Eunuco: un individuo a cui è stato assegnato il sesso maschile alla nascita i cui testicoli sono stati rimossi chirurgicamente o resi non funzionali e che si identifica come un eunuco. Ciò differisce dalla definizione medica standard escludendo coloro che non si identificano come eunuco.
  • Trans-affermativo: essere consapevoli, rispettosi e di supporto dei bisogni degli individui transgender e di genere non conforme.
  • Orientamento sessuale: modello di attrazione emotiva, sentimentale, e/o sessuale che le persone hanno verso gli altri. Si riferisce anche al senso di identità personale e sociale di una persona basato su tali attrattive, comportamenti correlati, e l’appartenenza a una comunità di altri con simili attrattive e comportamenti. L’identità sessuale è diversa dall’identità di genere.[2]

Disforia di genere e incongruenza di genere

Per la maggior parte delle persone vi è congruenza tra sesso assegnato alla nascita, identità di genere e ruolo di genere. Tuttavia, i soggetti con disforia di genere sperimentano disagio associato a un certo grado di incongruenza tra il loro sesso di nascita e la loro identità di genere. La disforia di genere è una diagnosi del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, Text Revision (DSM-5-TR), ed è suddivisa in 2 serie di criteri diagnostici, uno per i bambini e uno per gli adolescenti e gli adulti.[3]

Se un individuo sperimenta o mostra incongruenza di genere o non conformità di genere, questo di per sé non è considerato un disturbo. È considerata una variante normale dell’identità e dell’espressione del genere umano. Tuttavia, quando la discrepanza percepita tra il sesso alla nascita e il senso interno di identità di genere provoca un disagio significativo o compromette il funzionamento, una diagnosi clinica di disforia di genere può essere appropriata. La diagnosi è definita dal disagio della persona piuttosto che dalla presenza di un’incongruità o di un’identità di genere.

Il disagio provocato dalla disforia di genere è tipicamente descritto come una combinazione di ansia, depressione, irritabilità e di un senso pervasivo di non sentirsi a proprio agio nel proprio corpo. I soggetti con grave disforia di genere possono presentare sintomi gravi, inquietanti e di lunga durata. Generalmente hanno un forte desiderio di cambiare il loro corpo mediante interventi medici e/o chirurgici per renderlo più strettamente allineato con la loro identità di genere.

Secondo alcuni studiosi la diagnosi di disforia di genere è principalmente una condizione medica con sintomi psichiatrici, simile ai disturbi dello sviluppo sessuale, e non principalmente un disturbo mentale. Di conseguenza, l’incongruenza di genere e la disforia di genere non sono più elencate come condizioni di salute mentale nell’International Classification of Diseases, 11th Revision, ma piuttosto in un nuovo capitolo sulla salute sessuale. [4] L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha effettuato questo cambiamento, in parte, per ridurre lo stigma provocato da una condizione già stigmatizzata. [5]. Al contrario, altri ritengono che anche le forme estreme di incongruenza di genere non siano né una condizione medica né una condizione psichiatrica, ma piuttosto rare varianti normali sullo spettro dell’identità e dell’espressione del genere/sesso umano.[6]

Indipendentemente dal punto di vista circa la natura clinica dell’incongruenza e della disforia di genere, vi sono prove sostanziali che le persone transgender come popolazione soffrono di un aumento del carico di diagnosi mediche, di salute mentale e di salute sessuale, spesso associate a barriere all’accesso alle cure. Non tutti i disturbi di salute mentale in questa popolazione sono disforie di genere (p.r es., depressione concomitante, disturbi d’ansia, disturbi da uso di sostanze), e la disforia di genere non è sperimentata da tutti gli individui con incongruenza di genere. Quando i sintomi definiti sono presenti e raggiungono una soglia di significato clinico, può essere presente una diagnosi di disforia di genere.

Al di della clinica e delle etichette c’è la persona, guardo Danilo o Daniela e vedo degli occhi spenti, persi e gli domando: “ cosa Daniela augura a Danilo per questo 2024?”

Danilo sorride e mi dice: “di non fingere più e di buttare tutti questi vestiti da finto uomo…e poi gli augurerebbe un amore..perchè forse un po’ di amore me lo merito a prescindere da chi sono..”

Mi commuovo, Danilo se ne accorge e ridendo mi dice: “sono un caso così disperato insomma un caso perso?”

Sorrido e gli do una poesia di A.Nin: “la vita normale non mi interessa. Cerco solo i momenti più intensi. Sono alla ricerca del meraviglioso..”

Quando Danilo esce, prima di chiudere lo studio, provo una strana sensazione… non mi è mai interessato del capodanno e dei vari festeggiamenti, ma sapere che rientrerò nel mio studio il 2024 che in fondo è tra pochi giorni, mi fa pensare che ogni persona incontrata quest’anno ha impreziosito la mia vita, ognuno di loro è stata la mia meraviglia.

Prima di uscire scrivo sulla mia agenda: 1) ri-leggere insieme ai pazienti la storia della loro vita 2) che sia Danilo o Daniela non è importante e voglio farlo capire a lui/lei 3) imparare a piangere.


[1] Le cause della disforia di genere non sono ancora individuabili con certezza. Stando alle teorie più accreditate, comunque, il disturbo sarebbe legato sia a fattori psicosociali e ambientali sia a fattori biologici.In alcuni casi, inoltre, il disturbo può derivare da specifici disordini dello sviluppo sessuale (come l’insufficienza surrenalica congenita o la sindrome di Morris) che portano allo sviluppo di genitali ambigui.

 

 

[3] American Psychiatric AssociationDiagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th ed. Text Revision (DSM-5-TR). Washington, DC, American Psychiatric Association, 2022.

[4]  World Health Organization: Eleventh revision of the International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (ICD-11). Consultato il 21/04/2023.

[5]  World Health Organization: Gender incongruence and transgender health in the ICD. 

[6]  Reed GM, Drescher J, Krueger RB, et al: Disorders related to sexuality and gender identity in the ICD-11: Revising the ICD-10 classification based on current scientific evidence, best clinical practices, and human rights considerations. World Psychiatry 15(3): 205-221, 2016. doi: 10.1002/wps.20354

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