ABSTRACT
Nella prima parte viene descritta brevemente la serie tv Netflix INGANNO, nella seconda e terza parte c’è una disamina della manipolazione, soprattutto quella affettiva, provando a definire l’identikit del manipolatore e ad individuare le fragilità delle vittime che possono, poi trasformarsi8, in risorse per difendersi8 dall’inganno. Vengono, inoltre, illustrati dei libri che trattano proprio la manipolazione con esempi pratici.
“…Il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni…”
(Giacomo Leopardi)
La miniserie tv INGANNO in cui Gabriella, proprietaria di un prestigioso hotel sulla costiera amalfitana, festeggia i suoi sessant’anni con i tre figli che, però, non sembrano riservarle molto attenzioni, ciascuno preso dalle proprie problematiche e da questioni irrisolte. Stefano, avvocato e padre di famiglia cela un amore segreto, Giulia, influencer, sembra non essere mai contenta del proprio aspetto mentre l’adolescente Nico è in piena turbolenza emotiva. Gli equilibri si modificano rapidamente quando Gabriella soccorre Elia, un uomo molto più giovane di lei con cui nasce una passione travolgente. Il passato di entrambi, oscuro e doloroso, incombe sui protagonisti, in modo diverso eppure determinante, nel domandare chi siano in realtà.
Inganno è una miniserie in 6 episodi, prodotta da Cattleya e basata sulla serie britannica Gold Digger. La sceneggiatura di Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi, Michela Straniero e la direzione di Pappi Corsicato privilegiano le atmosfere noir e mélo in una suspense sottile che unisce eros e drammi famigliari.
A livello di scrittura, la storia sembra continuamente voler condurre alla tragedia per poi riprendersi e procedere verso una linea che quasi trascende la narrazione logica, per arrivare ad una propria morale in cui, come dice la protagonista, “Anziché morire di delusione meglio un inganno che dia la vita”. Il tema della fiducia nelle relazioni è già stato analizzato dal regista anche nel suo recente Perfetta illusione come se, a livello sentimentale, ci fossero delle verità laddove tutto fa pensare al contrario; mentre i quadri famigliari o di coppia all’apparenza idilliaci siano solo forieri di abusi, in cui si è vittime o artefici di truffe a scapito dall’altro.
Questa serie, al di là della differenza anagrafica tra i due protagonisti e lo stigma sociale in cui una donna più adulta non si può legare ad un uomo più giovane, mette bene in luce il concetto di Manipolazione affettiva e la struttura caratteriale dello stesso.
La manipolazione mentale in amore è un fenomeno complesso che può causare a chi la subisce gravi conseguenze emotive e psicologiche.
Nell’ambito delle relazioni affettive, il desiderio di controllo è un aspetto fondamentale per chi esercita la manipolazione mentale.
A. Lowen, psicoterapeuta e psichiatra, sostiene che il controllo serve allo stesso scopo del potere. Il manipolatore è caratterizzato da una mania di controllo che inizia dalla soppressione dei propri sentimenti e si estende al controllo delle situazioni circostanti, assicurandosi che nessuno possa esercitare potere su di lui.
In ambito di coppia, un manipolatore tende a selezionare un partner che si mostri sottomesso e insicuro, identificando progressivamente le vulnerabilità dell’altro per creare una dipendenza affettiva. Talvolta, questa dinamica manipolatoria è perpetrata da individui con tratti narcisistici, i quali cercano di piegare il partner alle proprie esigenze per trarne vantaggio personale.
È interessante notare, però, che anche le personalità apparentemente più remissive possono esercitare una forma di manipolazione, utilizzando la loro percezione di fragilità e debolezza come strumenti per influenzare il comportamento altrui.
Come si comporta un manipolatore affettivo?
Per tracciare un identikit del manipolatore affettivo dobbiamo imparare a riconoscere alcuni comportamenti inequivocabili. Il manipolatore agisce attraverso metodi subdoli per controllare e influenzare qualcuno.
Un manipolatore può usare le tue vulnerabilità contro di te, colpirti con terribili ultimatum nei tuoi momenti più stressanti, cercare di farti sentire in colpa per i suoi problemi che non hanno nulla a che fare con te. Ne è un esempio il gasligthing.
I manipolatori affettivi sono persone che usano il ricatto emotivo per convincere gli altri a fare ciò che vogliono, come se fossero i loro burattini. Quando un manipolatore capisce di aver creato un rapporto di dipendenza, lo utilizzerà per ottenere tutto ciò che vuole.
Convincono e influenzano la sua vittima usando la loro grande oratoria, riuscendo a capovolgere le cose a loro piacimento e usando stratagemmi nel tentativo di controllare l’altro.
Le caratteristiche del manipolatore affettivo
Ci sono diverse caratteristiche che ci aiutano a tracciare un profilo del manipolatore affettivo. Il manipolatore, come abbiamo visto, agisce con un sottile gioco psicologico, cercando di influenzare le emozioni altrui per ottenere controllo e vantaggio.
Utilizza abilmente parole e comportamenti per plasmare la realtà dell’altro, spesso lasciando chi ha davanti confuso e insicuro. La sua strategia è tanto invisibile quanto efficace, perché basata sulla distorsione della percezione e sulla manipolazione delle relazioni.
Ma cosa c’è nella psiche di un manipolatore affettivo? La psicologia del manipolatore affettivo è piuttosto complessa. Come già accennato, non in tutti i casi si tratta di individui con una personalità narcisistica e, comunque, il narcisismo da solo può non essere l’unico motivo per spiegare i comportamenti manipolativi.
Di seguito, esploreremo le principali tattiche utilizzate dalle persone manipolatrici con uno sguardo sulla psicologia del manipolatore.
L’identità del manipolatore: una persona con bassa autostima
Anche se non si direbbe, il manipolatore affettivo ha spesso una ** ** bassa autostima. Fa tutto il possibile affinché questa debolezza non si veda, nascondendo le proprie paure, le proprie debolezze e insicurezze.
Per fare ciò, utilizza un vasto repertorio di comportamenti dominanti, ponendosi in una posizione superiore agli altri. Nessuno deve sapere quanto sia insicuro perché, altrimenti, la sua influenza cadrebbe come un castello di carte.
La manipolazione affettiva manca di assertività
Tra le caratteristiche del manipolatore affettivo c’è la mancanza di assertività, dovuta spesso alla convinzione che uno stile di comunicazione aggressivo sia il più efficace per ottenere ciò che si vuole.
È difficile per i manipolatori affettivi dire le cose chiaramente, anche se questo è un punto che usano a loro vantaggio, poiché usano eufemismi e mezzi sottili per convincere gli altri a fare ciò che desiderano.
Manipolazione e bassa tolleranza alla frustrazione
I manipolatori non tollerano affatto la frustrazione e non accettano un “no” come risposta. Nel minimo istante in cui provano questa emozione o percepiscono che c’è qualcosa che mette a rischio la loro posizione e il loro stato di dominanza, possono reagire con rabbia e persino con aggressività fisica e verbale. Nella coppia questo può dare vita a una vera e propria spirale della violenza.
Vittimismo come caratteristica della personalità manipolatrice
Come si riconosce un manipolatore affettivo? Uno dei segni distintivi è il vittimismo: la colpa è sempre degli altri, mentre loro si descrivono come povere vittime umiliate e maltrattate. Possono esagerare i problemi di salute o mostrare dipendenza e, se vedono il manipolato che cerca di liberarsi dalle sue catene, diventano la vittima più indifesa.
Il manipolatore vuole sempre di più
Come ultima delle principali caratteristiche dei manipolatori affettivi c’è l’egoismo. Il manipolatore vuole sempre di più, senza limiti. Pensa solo a se stesso e in modo sproporzionato, volendo soddisfare il proprio ego attraverso la manipolazione della sua vittima, senza pensare per un attimo a ciò che sente o vuole la persona a cui chiede favori.
Manipolazione mentale ed emotiva: quali sono le strategie usate dal manipolatore?
Secondo David M. Buss e Mary Gomes, le tecniche di manipolazione più utilizzate sono:
- la seduzione: uso di fascino, regali, lodi e adulazione al fine di far abbassare le difese dell’altro. Si mostra inizialmente disponibile e altruista, così da suggerire l’immagine di una persona seria e affidabile
- la regressione: un fidanzato manipolatore, per esempio, può utilizzare comportamenti infantili come tenere il broncio fino a che non ottiene ciò che vuole
- lo svilimento: la persona utilizza in maniera strategica gesti di apparente sottomissione come scusarsi, abbassare lo sguardo o abbassare il tono di voce
- il silenzio: rappresenta un comportamento passivo-aggressivo che può avere come scopo quello di mettere l’altro in subbuglio. In alcuni casi, mostrando il silenzio, il manipolatore affettivo dimostra la non cura verso l’altro, con il solo obiettivo di punire o manipolare la situazione
- la coercizione: gesti di manipolazione coercitiva includono la critica distruttiva e altre forme di aggressività verbale come minacciare, insultare o urlare.
- razionalizzare: la “tattica della ragione” consiste nel fornire motivi apparentemente razionali per convincere qualcuno a fare ciò che si vuole.
Altre tecniche del manipolatore affettivo possono essere:
- la negazione: il manipolatore nega costantemente l’evidenza, non ammettendo mai i propri errori ma, anzi, inducendo l’altro a credere di essere nel torto
- l’isolamento: il manipolatore tende a mettere contro la vittima e le persone a cui è legata, al fine di isolarla. In questo modo la vittima si ritrova sola, sviluppando dipendenza da lui.
- le bugie: i manipolatori affettivi tendono a mentire frequentemente, omettendo parte della verità, distorcendo la realtà fino a indurre l’altro a credere alle sue parole seppure spesso irrazionali e non supportate dai fatti
Il manipolatore affettivo è cosciente quando fa male?
Non sempre una persona che mette in atto comportamenti manipolatori è consapevole di stare manipolando. Il grado di consapevolezza della manipolazione può variare in base alle intenzioni e alla personalità dell’individuo. Ecco quindi che la manipolazione può essere:
- consapevole: è intenzionale e calcolata. Si manipolano deliberatamente gli altri per ottenere vantaggi, sapendo esattamente cosa si sta facendo. Un esempio è il venditore che utilizza tecniche di manipolazione per indurre i clienti ad acquistare un prodotto, sapendo come influenzare le decisioni di acquisto.
- inconscia: una persona può manipolare inconsciamente gli altri per soddisfare bisogni emotivi profondi, come il bisogno di approvazione, affetto o sicurezza. Chi ha paura dell’abbandono, per esempio, potrebbe inconsciamente agire in modo manipolativo per mantenere vicine le persone a cui tiene.
Frasi utilizzate dal manipolatore affettivo
Come smascherare un manipolatore? Per comprendere ancora meglio il comportamento del manipolatore affettivo, ecco una serie di frasi tipicamente utilizzate.
- “Sei pazzo, hai bisogno di aiuto”: per la serie, non sono io ad avere un problema. Lo scopo di un manipolatore affettivo è mettere in dubbio la tua facoltà di pensare per farti credere che il problema sia davvero tu, piuttosto che il suo inganno e la sua manipolazione
- “Era solo uno scherzo, non hai senso dell’umorismo”: è una delle frasi dei manipolatori per mascherare il loro comportamento offensivo dicendo che era solo uno scherzo
- “Non l’ho mai detto o fatto, ti stai immaginando tutto”: frase con cui ti fa dubitare di ciò che hai visto, sentito o fatto. Inizierai a chiederti se stai impazzendo, piuttosto che identificare le prove che dimostrano che hai a che fare con un manipolatore
- “Quindi mi stai dicendo che sono io il cattivo?”: trae conclusioni e distorce le tue parole. La tattica è sempre la stessa: ti confonde le idee, distorce la situazione, travisa le tue parole, tutto per farti sentire in colpa.
Come “distruggere” un manipolatore affettivo
Chi si trova in relazione con un manipolatore affettivo potrebbe sperimentare emozioni di tristezza e frustrazione, fino ad arrivare a domandarsi come distruggerlo e cosa fare per liberarsene.
Le vittime dei manipolatori affettivi si ritrovano infatti in una situazione in cui possono percepire di non essere padrone della propria vita. Pensano che non possono fare ciò che vogliono e mettono l’altra persona al di sopra dei loro bisogni e interessi personali.
La loro autostima finisce per essere molto bassa e sperimentano grande tristezza, rabbia e insoddisfazione, finendo in alcuni casi per diventare un partner depresso all’interno della coppia.
La vittima del manipolatore affettivo in molte occasioni giustifica i comportamenti del manipolatore o addirittura si sente in colpa per la sua situazione. Per questo motivo chiedere aiuto e uscire da situazioni come la violenza di coppia può essere difficile. L’abuso psicologico in relazioni intime può avere effetti devastanti sulla salute mentale (ansia, depressione, trauma psicologico), a breve e lungo termine, e la vittima del manipolatore potrebbe non accorgersi tempestivamente della gravità della situazione.
Come liberarsi di un manipolatore dunque? Una strategia aggressiva non ripaga mai chi la adotta, ma potrebbe finire per svilire ancora di più l’immagine di sé. Più che distruggere il manipolatore affettivo, domandiamoci invece cosa possiamo fare per uscire dalla trappola della manipolazione.
Come allontanare un manipolatore affettivo?
Riconoscere un manipolatore affettivo può non essere semplice ma è importante, nel caso in cui questo avvenga, prendere coscienza che siamo manipolati e che ci sono alcuni diritti inviolabili tra cui:
- il diritto di essere libero dal giudizio degli altri
- il diritto di esprimere i tuoi sentimenti, opinioni e idee
- il diritto di dire NO
- il diritto di stabilire le tue priorità.
Questi diritti fondamentali rappresentano dei limiti che gli altri non dovrebbero mai oltrepassare.
Come comportarsi con un manipolatore emotivo
La prima cosa, dunque, che dobbiamo fare per difenderci da un manipolatore emotivo è diventare consapevoli di avere dei diritti e che il rispetto dei sentimenti degli altri deve procedere al passo con il rispetto dei nostri.
È inutile cercare di cambiare l’altra persona, o pensare di essere la cura del manipolatore affettivo. Dalla manipolazione non si guarisce se non attraverso un lavoro su se stessi, come quello che si può fare con un percorso terapeutico.
Allora sei tu che dovrai cambiare il modo di comunicare con il manipolatore, capire le sue trappole e non entrarci. È importante fissare dei limiti. Impara a dire di no e non anteporre i bisogni degli altri ai tuoi.
Come difendersi dalla manipolazione: strategie e consigli
- Evita il meccanismo dell’auto-colpa. Il manipolatore affettivo potrebbe cercare di farti sentire in colpa o inadeguato. Non cadere nella sua trappola, non permettere che le sue parole o azioni generino in te un senso di colpa. Chiediti se ti tratta con rispetto, se la richiesta è ragionevole e se ti senti a tuo agio nel soddisfarla
- Usa il tempo a tuo vantaggio. In molte occasioni, il manipolatore affettivo non lascia il tempo di pensare. Vuole una risposta immediata e massimizza la pressione per controllare la situazione. Pertanto, una buona strategia è quella di guadagnare tempo per valutare ciò che stanno chiedendo. Quando dici: “Ci penserò”, riconosci il tuo diritto a non assumere immediatamente un impegno se non te la senti
- Presta più attenzione alle azioni che alle parole. Uno dei modi migliori per staccarsi da un manipolatore affettivo è prestare più attenzione alle sue azioni che alle sue parole. Questa dicotomia è molto utile per scoprire la manipolazione emotiva in una relazione, poiché una persona che afferma di amarti ma che ti fa continuamente pressioni e relega i tuoi bisogni in secondo piano, probabilmente sta cercando di manipolarti
- Chiedi e chiarisci. I manipolatori emotivi spesso giocano con l’ambiguità. Pertanto, in caso di dubbio, è meglio ripensare alle sue richieste e fare domande specifiche prima di soddisfarle. Osserva anche le tue emozioni per cercare indicatori delle richieste assurde del manipolatore: ti senti titubante? ti senti obbligato o intrappolato?
- Stabilisci dei limiti. Ci sono casi in cui non c’è altra scelta che stabilire una distanza, almeno psicologica, dal manipolatore. Se pensi che il manipolatore non rispetterà i tuoi diritti, è conveniente porre certi limiti che gli impediscano di accedere, per esempio, alla tua privacy, in modo da proteggere il tuo equilibrio emotivo
- Poni fine alla relazione: piuttosto che vendicarsi di un manipolatore affettivo, in alcuni casi la cosa migliore è lasciarlo, allontanandosi e tagliando tutte le forme di contatto.
Il manipolatore affettivo torna sempre?
Quando sembrerà che tutto sia finito, ecco che il manipolatore potrebbe tornare sui suoi passi per provare ancora una volta a mettere in atto la medesima dinamica relazionale.
Non possiamo sapere se i manipolatori affettivi tornano sempre, ma possiamo lavorare su noi stessi per riconoscere la manipolazione e non lasciarci travolgere dalle parole di una persona che prova a manipolarci.
Libri sui manipolatori affettivi
La letteratura ha spesso come protagonista un manipolatore affettivo. Ecco i principali libri sui manipolatori affettivi che possono aiutarti a riconoscerlo:
- Il manipolatore affettivo e le sue maschere. Neutralizzare i dieci manipolatori relazionali più pericolosi, C. ** ** Mammoliti, edizioni Sonda
- Il manipolatore narcisista. Riconoscerlo e liberarsene per riprendere il controllo sulla propria vita, G. Schmit, edizioni Il punto d’incontro
- Le parole per difenderci. Vademecum per riconoscere e gestire la comunicazione manipolatoria, C. Mammoliti, edizioni Sonda
- Riconoscere i manipolatori. Difendersi da trappole, trucchi e inganni, G. Chiale, G. Husmann, edizioni Biglia Blu.