Le nuove parole sui siti di app dating, ma sono tutti narcisisti?

Un blog di psicologia e sessuologia è un sito web che fornisce informazioni e consigli sulle tematiche relative alla psicologia e alla sessuologia. Il contenuto di un blog di psicologia e sessuologia può variare, ma di solito include articoli informativi, consigli pratici, recensioni di libri o prodotti relativi a queste tematiche, e risposte a domande frequenti.

Teresa Colaiacovo - Le nuove parole sui siti di app dating, ma sono tutti narcisisti?

“…I legami sono stati sostituiti dalle “connessioni”. Mentre i legami richiedono impegno, ‘connettere’ e ‘disconnettere’ è un gioco da bambini. Su Facebook si possono avere centinaia di amici muovendo un dito. Farsi degli amici offline è più complicato. Ciò che si guadagna in quantità si perde in qualità. Ciò che si guadagna in facilità (scambiata per libertà) si perde in sicurezza…” Z. BAUMAN

Rossella, 39 anni, lavora presso un’azienda che si occupa di risorse umane, entra con un fare deciso e mi dice: “dottoressa mi sono scritta una serie di domande che ho l’esigenza di farle, ecco qui il foglio”..

Mi lascia perplessa il suo modo deciso così come il foglio che tira fuori dalla borsa quasi come se stesse a simboleggiare il bisogno di definizioni e idee chiare.

Continua dicendomi che ha avuto sempre storie in cui ogni partner ha messo in atto un atteggiamento che guardando vari video su Internet le ha ricordato la patologia narcisistica di personalità e non trova giusto essere in balia di tipologie come questa.

Le chiedo quali sono secondo lei gli atteggiamenti che definiscono la patologia narcisistica di personalità, lei mi dice: “ gli ho incontrati tutti nelle app di dating come tinder, meetic, hinge e questi uomini hanno utilizzato sempre le classiche parole poco chiare che girano in questi ambienti.. Come per esempio situationship e simili e poi come tutti i narcisisti patologici hanno fatto GHOSTING…”

Chiariamo con Rossella cosa sia il DISTURBO NARCISTICO DI PERSONALITA’.

Il Disturbo Narcisistico di Personalità: che cos’è e quanto è diffuso??

Il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da un senso di grandiosità, un costante bisogno di ammirazione e una mancanza di empatia. Il narcisista tende a difendersi da possibili ferite al proprio senso di valore con atteggiamenti di superiorità, arroganza e disprezzo, raramente assumendo la responsabilità delle proprie azioni (sottotipo overt) o sentendosi inferiore, vulnerabile alle critiche e temendo il confronto (sottotipo covert). Spesso, entrambi gli aspetti coesistono, ma alcuni narcisisti possono manifestare più fortemente una delle due dimensioni.

Le persone con questo disturbo possono essere motivate da situazioni competitive, convinte che debbano essere superiori agli altri per dimostrare la propria grandezza. Di conseguenza, sentono il bisogno di accrescere il proprio status sociale.

Solitamente, i soggetti affetti da disturbo narcisistico cercano aiuto terapeutico in seguito a eventi che minano il loro status sociale, come fallimenti finanziari, umiliazioni pubbliche, perdita del lavoro, sanzioni disciplinari per comportamenti irresponsabili o abusanti, oppure la rottura di relazioni importanti. Questi individui tendono a violare le regole e a trasgredire le norme senza percepirsi soggetti alle stesse regole cui gli altri sono sottoposti.

È meno comune che si rivolgano al terapeuta per mostrare se stessi, cercando attenzione e ammirazione e mancando sostanzialmente di voglia di cambiare.

La parola chiave per il disturbo narcisistico di personalità è “autoesaltazione”.

Le stime di prevalenza del disturbo narcisistico di personalità nella popolazione generale sono dell’1% e interessa principalmente i maschi e i paesi capitalistici occidentali.

Caratteristiche psicologiche del Disturbo Narcisistico di Personalità

È utile analizzare le caratteristiche psicologiche degli individui con disturbo narcisistico di personalità in termini di visione di se stessi e degli altri, credenze intermedie e profonde e strategie di coping (affrontamento).

· Visione di se stessi: si considerano di rango superiore e hanno un’elevato senso di grandiosità. Credono di meritare un trattamento speciale, pensano di essere sopra gli altri e di non dover rispettare le regole del vivere comune

· Visione degli altri: gli altri sono in ammirazione oppure valgono meno. Gli individui narcisisti non provano empatia per le emozioni e i bisogni altrui

· Credenze intermedie e profonde: “mi spettano status speciale e privilegi”, “valgo più degli altri”, “sono migliore degli altri”. Alcune delle loro assunzioni sono “se gli altri non vedono la mia superiorità, devono pagare un prezzo”, “se devo mantenere il mio status, devo prevaricare gli altri”, “devo fare di tutto per mostrarmi superiore”

· Strategie di coping: cercare di mantenere alto il proprio potere e andare alla ricerca di successo e prestigio. Orientati alla competitività e alla manipolazione pur di perseguire i loro obiettivi di successo.

· Emozioni principali: rabbia quando non vengono riconosciuti dagli altri o vengono ostacolati. Tendono a deprimersi quando però vengono offuscati o non riescono a raggiungere i loro obiettivi.

Sintomi della personalità narcisistica

Per capire se una persona soffre di disturbo narcisistico di personalità devono essere riscontrabili cinque o più dei seguenti sintomi:

· Idee grandiose di sé riassunte nella convinzione di meritare un trattamento speciale, di avere particolari poteri, talenti unici o di essere brillanti o attraenti, di dover frequentare persone altrettanto speciali o di status elevato

· Fantasie di successo illimitato, potere, fascino, bellezza o amore ideale

· Ritenere di non essere sufficientemente apprezzati e riconosciuti nel valore

· Senso di vuoto e apatia nonostante eventuali successi

· Richiesta eccessiva di ammirazione per le loro qualità speciali

· Tendenza allo sfruttamento degli altri

· Mancanza di empatia e quindi incapacità a riconoscere e identificarsi con i sentimenti e i bisogni degli altri

· Sentimenti di disprezzo, vergogna o invidia e atteggiamenti arroganti e presuntuosi

Quali sono le cause del Disturbo Narcisistico di Personalità?

Il disturbo narcisistico di personalità potrebbe essere causato da molteplici condizioni. La maggior parte delle ricerche sostengono l’idea che a causare tale sintomatologia concorrano fattori ereditari e ambientali.

Per quanto riguarda i fattori ambientali, alcuni autori sottolineano il ruolo chiave, nello sviluppo del disturbo narcisistico di personalità, di genitori che credono nella superiorità del futuro narcisista, che premierebbero solo le qualità in grado di sostenere l’immagine grandiosa di sé e che garantiscono il successo.

Altri autori, invece, ritengono che alla base del disturbo narcisistico di personalità vi sia un ambiente familiare incapace di fornire al bambino le necessarie attenzioni e cure, di riconoscere adeguatamente, nominare e regolare le sue emozioni, nonché di sostenere la sua autostima o i suoi desideri. Questo tipo di contesto disfunzionale tenderebbe a sviluppare l’idea di poter vivere facendo a meno dell’altro e di poter contare unicamente su se stessi.

Un’altra ipotesi è che un ambiente eccessivamente iperprotettivo danneggia la fiducia del bambino in sé o che un ambiente oltremodo permissivo e indulgente comunica al bambino un senso di superiorità.

Infine, alcuni autori sostengono che il bambino vittima di offese e umiliazioni, soprattutto da parte dei coetanei, potrebbe risolverebbe la continua minaccia all’autostima sviluppando un senso di sé grandioso.

Conseguenze del Disturbo Narcisistico di Personalità

Il disturbo narcisistico di personalità può compromettere la vita professionale, sociale e affettiva delle persone che ne soffrono. Inoltre, dato che lo status sociale ricopre un ruolo fondamentale per la sua immagine, spesso si lega a persone famose o speciali che gli forniscono importanza di riflesso, sviluppando rapporti opportunistici e superficiali.

Quando non ricevono risposte alle loro continue richieste di ammirazione, di trattamenti di favore e alla soddisfazione immediata dei loro bisogni a discapito dell’altro, i narcisisti possono divenire furiosi o mostrare disprezzo e distacco e, mancando di empatia, ricorrere alla manipolazione per raggiungere i propri fini fino alla messa in atto di comportamenti abusanti per ottenere il potere che pensano perduto. Gli altri potrebbero decidere di allontanarli, sentendosi sfruttati, manipolati e non rispettati nei loro bisogni, con conseguenti periodi caratterizzati da forte ansia e depressione, spesso l’unica motivazione che li spinge a cercare aiuto da un professionista.

 

Sottolineo alla stessa che le app di dating non sono collegate a questo disturbo e che soprattutto questa nuova forma di comunicazione in qualche modo ha dato vita ad un nuovo linguaggio che tende spesso ad etichettare comportamenti che, probabilmente, nella vita normale sono stati spesso presenti e soventi.

Sono diventate sempre più utilizzate: oggi si stima che nel mondo siano attivi circa 366 milioni di utenti (Statista, 2024). Il proliferare di questi strumenti ha provocato un profondo cambiamento culturale, trasformando modalità e aspettative della ricerca di partner. Sono nati anche neologismi, parole che rappresentano modalità di interagire inedite: questa evoluzione linguistica descrive una vasta gamma di norme, comportamenti e obiettivi relazionali non ancora codificati (George, 2024)

Il glossario delle nuove parole legate alle app di incontri è ampio e vario; tra le più utilizzate abbiamo:

· Situationship: rapporto ambiguo non definito, senza chiarezza su ruoli e obiettivi della relazione;

· Cushioning: mantenere attive delle relazioni “di back up”, di riserva, di protezione in caso di rottura, su cui ripiegare nel caso in cui la relazione principale non vada a buon fine;

· Ghosting: interrompere bruscamente e senza spiegazioni ogni forma di contatto con una persona con cui si stava interagendo o uscendo;

· Zombieing o submarining: ritorno improvviso di un partner che in passato ha interrotto i contatti come se non ci fosse mai stata alcuna sospensione del rapporto;

· Date of View: appuntamento durante il quale vengono poste domande come si fosse a un colloquio di lavoro o un’audizione, una sorta di approccio analitico alla conoscenza di un potenziale partner;

· Breadcrumbing: l’invio di segnali vaghi e occasionali (per esempio, like sui social) al fine di mantenere vivo l’interesse senza impegnarsi in interazioni significative;

· Stashing: nascondere la propria relazione romantica a familiari, amici, colleghi;

· Benching: tenere qualcuno “in panchina”, di riserva, senza impegnarsi completamente in una relazione ma senza interrompere completamente il contatto, continuando a vedere altre persone tenendo aperta l’opzione di uscire con quella persona in futuro;

· Orbiting: mantenere dei contatti online con un ex (like, commenti, visualizzazioni) anche se non si ha più alcun coinvolgimento nella vita reale;

· Slow fade: terminare una relazione in modo graduale diminuendo progressivamente e lentamente la frequenza dei contatti e dei messaggi per evitare una fine brusca.

 

Questi termini sono più che semplici neologismi: indicano una mentalità più fluida e mutevole, l’attenzione focalizzata più a schivare potenziali danni e inconvenienti che puntare all’obiettivo finale (come trovare una relazione solida e a lungo termine). C’è quasi un approccio alla ricerca del partner “analitico”, di “test & learn”: si raccolgono dati e informazioni, si fanno piccoli e controllati esperimenti, si applicano i risultati per ottimizzare le decisioni. Insomma, un approccio cauto e centrato sulla riduzione dei rischi (George, 2024).

Quello che emerge analizzando questi neologismi è un’ambiguità di fondo e la paura di dover sacrificare la propria autonomia e flessibilità in favore di un impegno “ufficiale”. Questa indeterminatezza è sia ricercata che rifiutata: l’ambiguità relazionale nasce dal bisogno di proteggersi ma al tempo stesso espone a scarsa comunicazione, mancanza di intimità emotiva e eccesso di opportunità; il risultato è un insieme di sentimenti negativi, ansia, calo dell’autostima (Lad, 2024)

E’ un controsenso: evitare la vulnerabilità mentre si cerca intimità può portare ad un limbo emotivo, all’assenza di fiducia reciproca, alla mancanza di vera connessione con l’altro, tutte cose che sono alla base delle relazioni significative (Bandinelli & Gandini, 2022).

Entrando con Rossella nel concetto di intimità, le domando cosa cerca lei realmente, e lei mi dice: un rapporto umano, ma questo mondo virtuale mi fa sentire inadeguata.

Allora le dico: “non si interroghi sui significati del virtuale, come se capendolo potesse cambiare qualcosa, ma da qui alla prossima volta mi piacerebbe che lei usasse internet per ricercare associazioni, gruppi dove le persone con le stesse passioni si incontrano nel reale…sorrido ed aggiungo che il prossimo foglio che mi porterà conterrà nomi di associazioni o gruppi in cui può sentirsi AUTENTICA..”

La saluto con un bigliettino:

“Sii la versione originale di te stesso, non la brutta copia di qualcun altro…”
(Judy Garland)

 

 

BIBLIOGRAFIA

· George, A. S. (2024). Decoding the Language of Love: A Dictionary of Modern Dating Terms Used by Gen Z and Millennials. Partners Universal Innovative Research Publication, 2(2), 119-134.

· Lad, S. M. (2024). Evolution of a new normal in dating culture: Analysing digital dependency of modern relationships through dating apps. International Journal of Social Science and Economic Research ISSN: 2455-8834. Volume:09, Issue:01.

· State of mind

· Istituto Beck

Seguimi su Instagram