Il caso Benevento: il sonno della ragione genera mostri

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Teresa Colaiacovo - Il caso Benevento: il sonno della ragione genera mostri

“…Una piccola crepa non significa che sei rotto, significa che sei stato messo alla prova e non sei andato in pezzi,,,” Linda Poindexter

Sono giorni in cui il pensiero di un fratello che decapita l’altro fratello, nella provincia di Benevento, lascia spazio a tanti interrogativi.

Quando sono arrivati sul posto, i carabinieri della stazione di Montesarchio hanno trovato il fratello 57enne Benito, autore del delitto, con la testa del fratello tra le mani. L’uomo era in evidente stato confusionale e non ha saputo fornire spiegazioni. Il corpo di Annibale, invece, straziato dai colpi era in casa, adagiato sul letto. I carabinieri, guidati dal Comandante Virginia Coni, hanno ritrovato l’arma del delitto, un’ascia.

Non si conoscono ancora le motivazioni del cruento delitto, anche se vicini riferiscono che tra i due c’erano aspre liti e che l’omicida faceva uso di alcol.

Può solo un attacco di collera unito all’alcol creare uno scompenso tale da portare un essere umano a decapitare un altro essere umano?

Mi sono interrogata a lungo sulla questione e pur senza materiale che mi porti ad avanzare ipotesi, fermo restando che bisogna flirtare con le ipotesi, mai sposarle.. ho pensato alla SCHIZOFRENIA PARANOIDE è un DISTURBO MENTALE caratterizzato dalla manifestazione rilevante di DELIRI E ALLUCINAZIONI uditive. In pratica, la persona che ne è affetta perde il contatto con la realtà che la circonda (PSICOSI) e risulta irragionevolmente sospettosa o diffidente nei confronti degli altri, in un contesto di funzioni cognitive preservate o minimamente ridotte.

 

I sintomi della schizofrenia paranoide sono spesso associati a disturbi del comportamento, alterazioni dell’affettività, pensieri o discorsi disorganizzati, ATTEGGIAMENTO polemico o di superiorità, manifestazioni di rabbia o violenza. Ciò si traduce in un forte disadattamento e nella difficoltà nello svolgere le attività quotidiane e nell’instaurare rapporti sociali.

Le cause specifiche sono ancora sconosciute, ma pare che lo sviluppo della schizofrenia paranoide sia multifattoriale e dipenda in modo significativo da una componente genetica e da una base biologica. Questo substrato predisponente rende il soggetto vulnerabile a manifestare la malattia, soprattutto quando intervengono eventi stressanti di tipo psicosociale o ambientale.

La schizofrenia paranoide può essere affrontata con trattamenti mirati, che consentano, nel tempo, di gestire nel migliore dei modi i sintomi della malattia.

Cos’è

La schizofrenia paranoide è una malattia cronica, nella quale, per un periodo superiore ai sei mesi, si manifesta una persistente disfunzione del pensiero (deliri) e della percezione (allucinazioni). Questi sintomi comportano un forte disadattamento della persona e ne limita le normali attività occupazionali e sociali.

 

Fattori di rischio genetici

Per quanto riguarda la suscettibilità genetica, la familiarità per la schizofrenia è considerata un fattore di rischio importante. In particolare, la probabilità di sviluppare la malattia è maggiore tra familiari di primo grado. I geni coinvolti nella schizofrenia sono diversi e potrebbero essere individuati nei cromosomi 6, 13 e 22; anche i geni che codificano per il recettore della DOPAMINA (DRD3) e per quello della SEROTONINA (5HT2a), potrebbero svolgere un ruolo significativo nell’insorgenza della malattia.

 

Fattori di rischio biologici

Nell’ambito dell’ EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE la schizofrenia paranoide sembra presentare una base biologica, come evidenziato da:

  • Alterazioni nella struttura cerebrale (es. allargamento dei VENTRICOLARI CEREBRALI , diminuzione del calibro IPPOCAMPALE anteriore e di altre regioni del CERVELLO cerebrali);
  • Modificazioni dei NEUROTRASMETTITORI (in particolare, si riscontra un’alterata attività dopaminergica e glutammatergica).

 

Fattori ambientali e psicosociali

Un maggiore rischio di sviluppare la schizofrenia paranoide si è riscontrato nei soggetti affetti da disturbi del neurosviluppo, secondari ad eventi prenatali (es. infezioni materne, MALNUTRIZIONE durante lo sviluppo fetale), perinatali (complicanze ostetriche associate a IPOSSIA ) e post-natali.

I rischi ambientali per la schizofrenia paranoide includono fattori psicosociali, come gravi incomprensioni interpersonali, problemi sul lavoro, difficoltà nei rapporti coi familiari ecc. Non esistono prove, invece, che la schizofrenia paranoide sia causata da scarse attenzioni genitoriali.

 

Eventi scatenanti e favorenti

L’insorgenza, la remissione e la ricorrenza dei sintomi della schizofrenia paranoide possono essere preceduti e favoriti da eventi stressanti. Questi possono essere rappresentati soprattutto da condizioni di tipo biochimico (come l’assunzione di alcune sostanze stupefacenti o farmaci), ambientale (es. esposizione ad agenti tossici o sostanze inquinanti) o psicologico (es. perdita di lavoro, fine di una relazione sentimentale ecc.); tuttavia, queste situazioni non bastano a provocare da sole il disturbo.

 

 

 

 

 

 

Sintomi e Complicazioni

Nel sottotipo paranoide della schizofrenia, le manifestazioni più caratteristiche sono:

  • Deliri: sono idee fisse e convinzioni erronee, non corrispondenti alla realtà, nonostante le evidenze contrarie. Questa manifestazione è soggettiva ed esprime la modificazione dell’esperienza dell’individuo che ne soffre in relazione all’ambiente esterno. Nella schizofrenia paranoide, i deliri sono generalmente di natura bizzarra o persecutoria.

Le persone che sperimentano sintomi di tipo delirante possono credere di essere seguite, avvelenate, sfruttate, infettate, spiate, ingannate oppure ostacolate nel perseguimento di obiettivi a lungo termine. Lo schizofrenico paranoide ha la percezione che niente avvenga per caso e tutto ciò che succede ha una logica in relazione alla sua vita. In questo caso, il soggetto si ritrae da un mondo da lui ritenuto ostile.

Inoltre, i pazienti affetti da schizofrenia paranoide:

  • possono essere preoccupati riguardo la lealtà o l’affidabilità degli amici;
  • fanno riferimento a cose o eventi disparati e sconnessi;
  • tendono a leggere significati minacciosi in situazioni favorevoli;
  • pensano di essere vittime delle azioni malevole delle altre persone;
  • manifestano un’eccessiva reattività rispetto a stimoli che vengono percepiti come affronti.

Quest’ultima declinazione della schizofrenia paranoide può portare il paziente a mettere in atto COMPORTAMENTI AGGRESSIVIe violenti verso gli altri.

  • Allucinazioni: il soggetto percepisce erroneamente come reale ciò che è immaginario (nota: le allucinazioni sono definite come percezioni false e distorte, senza oggetto). Nella schizofrenia paranoide, le allucinazioni acustiche (o uditive) sono le più frequenti (ad esempio, il paziente sente le voci) e, di solito, queste sono relative al contenuto del delirio paranoide.

Di solito, questi sintomi non conducono ad un grave deterioramento o cambiamento della personalità, ma, nell’ambito della schizofrenia paranoide, le manifestazioni possono peggiorare gradualmente. Da allucinazioni e deliri paranoidi, inoltre, possono conseguire comportamenti violenti o manifestazioni di rabbia, pensieri e comportamenti lesivi (es. TENTATIVI DI SUICIDIO)

Nei periodi di esacerbazione della malattia, il paziente può presentare altri disturbi. Tuttavia, occorre precisare che tali sintomi possono essere assenti durante l’episodio di schizofrenia paranoide, pertanto non sono considerati rilevanti allo stesso modo di allucinazioni e deliri.

Queste manifestazioni comprendono:

  • Eloquio disorganizzato (incoerente o incomprensibile);
  • Comportamenti bizzarri ( CATATONIA, agitazione, inadeguatezza nella condotta o nell’aspetto, sciatteria nel vestire e nell’igiene personale);
  • Affettività appiattita o inadeguata (es. distanza emotiva).

 

Sintomi positivi e negativi della schizofrenia

La schizofrenia è spesso descritta in termini di sintomi “positivi” e “negativi”.

· Sintomi positivi: riflettono un eccesso o una distorsione delle funzioni che si verificano normalmente nelle persone sane. Di solito, questi disturbi rispondono bene ai farmaci. Esempi: deliri, pensiero e linguaggio disorganizzati, comportamento motorio bizzarro ed inadeguato (compresa catatonia), allucinazioni ecc.

· Sintomi negativi: si riferiscono ad una diminuzione o alla mancanza di emozioni e comportamenti normali. La risposta di questi deficit alla terapia farmacologica è spesso limitata. Esempi: affettività poco accentuata, incapacità di provare piacere (ANEDONIA) e mancanza di motivazione (ABULIA).

Nel tempo, la schizofrenia paranoide può determinare una perdita del contatto con la realtà (psicosi) e l’elaborazione di pensieri insoliti, che possono portare il soggetto all’isolamento o all’asocialità (mancanza di interesse nelle relazioni umane).

Rispetto ad altre forme di schizofrenia, l’esordio è più tardivo e nei pazienti si riscontra un minor deterioramento cognitivo ed una ridotta compromissione del funzionamento sociale e professionale.

 

Decorso

La schizofrenia paranoide è una malattia cronica. L’esordio è tardivo, ma quasi sempre acuto.

La malattia si manifesta con periodi sintomatici limitati o continui. La durata di questi episodi, in cui le esacerbazioni e le remissioni sono ben identificabili, possono variare.

Nella fase tardiva della schizofrenia paranoide, lo schema di presentazione dei sintomi può stabilizzarsi e determinare un’invalidità complessiva.

Diagnosi

La diagnosi di schizofrenia paranoide è clinica e viene formulata dallo specialista psichiatra sulla base delle seguenti considerazioni:

  • Per un periodo di tempo significativo, si devono manifestare i comportamenti e le esperienze caratteristiche della malattia (uno o più deliri e frequenti allucinazioni uditive).
  • Nei periodi sintomatici della malattia, il paziente presenta sintomi, da non considerarsi rilevanti per il sottotipo di schizofrenia:

o Eloquio disorganizzato;

o Comportamento disorganizzato o catatonico;

o Affettività appiattita o inadeguata.

Per stabilire la diagnosi, i SEGNI del disturbo devono persistere per almeno 6 mesi.

 

Trattamento

Il trattamento della schizofrenia paranoide prevede tre tipi principali di strategie:

1. Terapia farmacologica: prescritta allo scopo di controllare i sintomi e prevenire le ricadute della patologia.

2. Psicoterapia: consiste nel fornire al paziente informazioni chiare e specifiche sul suo disturbo (es. sintomi, decorso ecc.), per aiutarlo a gestire la sintomatologia e diminuire la disfunzione sociale che comporta.

3. Riabilitazione sociale e professionale: attuata per favorire la reintegrazione sociale delle persone affette da schizofrenia, sfruttandone le capacità educative ed occupazionali.

Al di là dell’impossibilità per ogni clinico di fare diagnosi a distanza e senza voler giustificare in alcun modo atti violenti, a mio avviso, spesso si può fare qualcosa prima.. per riprendere le parole di C. BOLLAS “salviamoli prima che cadano giù…”

La fuga nella psicosi permette di vivere, come apparentemente realizzato, ciò che la realtà non offre, sebbene generalmente in modo ambiguo. Nella psicosi insorgono in modo deliroide ed allucinatorio, tutte le angosce e le miserie, come pure tutte le speranze e tutti i desideri, confusamente e consecutivamente come se fossero realizzati realmente.

Karl Jaspers, Psicopatologia generale, 1913/59

 

 

 

 

 

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