Il più grande errore che si può fare nella vita è quello di avere sempre paura di farne uno. (Elbert Hubbard)
Federico ha 47, 2 divorzi e mi dice che cambia lavoro ogni anno.:: inizia un percorso con me perché sia nelle relazioni che nelle altre sfere interpersonali (lavoro, amicizie, genitori) commette sempre gli stessi errori.
È figlio unico e mi dice che non ha mai capito quale fosse la sua strada, inoltre, a livello sentimentale le sue storie nascono bene e sembrano donne perfette, ma poi si concludono allo stesso modo: lo lasciano perche stanche di lui oppure perché lui richiede troppe attenzioni.
In psicoanalisi, la tendenza a ripetere gli stessi errori è spiegata dalla “coazione a ripetere”, un concetto introdotto da Freud.
Questo fenomeno si riferisce alla spinta inconscia a rivivere esperienze dolorose o traumatiche, spesso legate all’infanzia, per cercare di elaborarle o darle un nuovo significato. In pratica, si ripetono comportamenti, relazioni o situazioni che, pur causando sofferenza, offrono una sorta di familiarità e controllo, anche se illusorio.
Ecco alcuni dei motivi principali per cui si verifica la coazione a ripetere, secondo la psicoanalisi:
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Traumi infantili:
Esperienze negative vissute durante l’infanzia possono lasciare un’impronta profonda nell’inconscio, spingendo a riprodurre schemi comportamentali simili nel tentativo di elaborare il dolore.
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Bassa autostima:
Chi ha una visione negativa di sé può inconsciamente sabotare le proprie relazioni o successi per confermare questa visione, trovando una sorta di “conforto” nella ripetizione di schemi fallimentari.
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Paura del cambiamento:
La zona di comfort, anche se dolorosa, può rappresentare una falsa sicurezza. La paura di affrontare l’ignoto e di assumersi la responsabilità delle proprie scelte può portare a rimanere intrappolati in schemi ripetitivi.
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Mancanza di consapevolezza:
A volte, non ci si rende conto di ripetere gli stessi errori perché non si riflette sulle proprie azioni e sulle loro conseguenze.
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Comportamenti appresi:
Si possono ripetere schemi appresi nell’infanzia o da figure significative, anche se dannosi.
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Bisogno di elaborazione:
In alcuni casi, la ripetizione può essere un tentativo di elaborare un trauma, di dare un senso a esperienze dolorose o di cercare una sorta di riscatto.
In sostanza, la coazione a ripetere è un meccanismo inconscio che può portare a ripetere gli stessi errori, anche quando si è consapevoli della loro dannosità. La consapevolezza di questo meccanismo e l’aiuto di un professionista possono essere fondamentali per interrompere questi cicli negativi e trovare nuove strade.
E se il problema fossimo noi? O meglio se l’errore non fosse altro che la ripetizione di un meccanismo sbagliato di cui non siamo consapevoli?
Uno dei problemi maggiori nasce quando la parte logica e quella emotiva vogliono cose diverse. La logica mi porta alla razionalità, la mia emotività invece cerca quelle tensioni che mi vengono soltanto da chi mi fa stare sul filo, non mi dà sicurezze, mi fa stare male.
Il punto è invece cercare di allineare la nostra parte razionale a quella emotiva. È ovviamente un processo graduale che parte da uno sforzo nel riconoscere le emozioni che “ci fanno male” e nel controllarle».
Per evitare di commettere sempre gli stessi errori, è importante alimentare la nostra emotività con emozioni positive. Se la nostra emotività è affamata dovremo cercare di soddisfarla con emozioni positive, che ci fanno stare bene.
Se rimaniamo in preda invece alla parte emozionale questa, non avendo alcun senso di bene o male, si alimenterà di ciò che le piace di più, ovvero le emozioni più deleterie. Insomma è un po’ come con il cibo: dobbiamo imparare ad apprezzare i cibi sani e non è detto che sia il gusto a rimetterci.
Con Federico lavoriamo su varie fattori che possono influire.
Il fattore tempo è fondamentale
Identificare le emozioni che ci fanno male e sostituirle con altre, comprendere la causa dei nostri errori a ripetizione non è una cosa che si può fare in un attimo. Se si è abituati a “emozioni forti”, ma allo stesso tempo distruttive o negative, non si può passare di colpo a qualcosa di più soft, ma quello che è importante è identificare il meccanismo e cercare di scardinarlo
Analizza le storie della tua vita
Passare in rassegna i propri amori, le proprie esperienze di vita, guardare le proprie storie con un occhio “oggettivo” è importante proprio perché questo ci permette di mettere in evidenza la presenza di schemi di comportamento che, ripetendosi, ci mettono nelle condizioni di commettere sempre gli sessi errori: è importante cercare di capire cosa ci attrae e perché, quali bisogni vogliamo soddisfare e cosa cerchiamo negli altri.
Concediti il lusso di vivere le emozioni
Risolvere gli errori richiede pazienza e un lungo lavoro di analisi di se stessi. Concediti il lusso di vivere le emozioni fino in fondo, non avendo timore di quello che provi. Soltanto così è possibile eventualmente far emergere i bisogni più profondi della nostra parte emotiva e cercare di “correggerli” con ciò che ci fa bene.
Errori in amore
Un errore frequente che è alla base di numerosi naufragi amorosi, soprattutto in relazioni di lunga data, è la tendenza a mettere in luce nel rapporto la parte meno affascinante di sé. Si tende a scaricare sull’altro tutti i propri problemi, si dimentica l’importanza di continuare nel gioco di seduzione che gratifica entrambi e si finisce per essere semplicemente lagnosi.
Contro questo errore l’unica soluzione è cercare di concedersi piccoli momenti per sé, innocenti trasgressioni che ci consentono di non vederci sempre sotto la stessa luce. Niente a che vedere con il tradimento ovviamente, ma la rottura di abitudini consolidate nel modo in cui noi vediamo noi stessi e ci mostriamo agli altri.
Prescrivo a Federico un esercizio: scrivere i suoi ricordi belli e brutti da che a memoria ad oggi, poi insieme guarderemo con gli occhi di oggi quali sono gli schemi ricorrenti e quali sono gli errori che secondo lui correggerebbe.
Concludo con una frase che mi piace particolarmente:” Tutti commettono errori. È per questo che c’è una gomma per ogni matita…”
(Proverbio giapponese)